La domenica di Vicenza - 2015

Consumato dai baci

Maria Lucia Ferraguti

Il titolo “Consumato dai baci”, riporta al verso dello scrittore svedese Gunnar Ekelöf, per un ciclo di opere e la tecnica a encausto per l’intera produzione artistica: così Mats Bergqusit, attraverso il bianco sopito e il nero, conduce ad un passato ricco di suggestioni sulla via dei richiami alla solitudine ed ai silenzi delle icone russe. Ogni immagine appare consegnata al messaggio aniconico dell’opera, secondo un procedimento già chiarito da Cennino Cennini per le icone. Il legno pregiato della betulla o dell’acero modulato da una curvatura, nello stratificarsi dei vari interventi di colla di pelle di coniglio ricoperta da tela di lino, di gesso acquista un richiamo fascinoso, come privo di tempo. Bergquist può dire come l’opera bianca “Porta” contenga un elemento geometrico regolare di color nero: certamente non decorativo, a suggerire un’apertura, che conduce all’idea di un percorso meditativo, il pensiero sotteso alla costruzione.

Daruma White 1

Altri quadri-scultura hanno elementi che segnano la loro funzione compositiva ed altri ancora presentano casti ardimenti negli improvvisi slittamenti dinamici. L’opera “Sorriso”, dalla flessione centrale, conduce all’armonia di una distesa linea orizzontale dall’anima mutevole, a seguire il percorso dell’ombra. Un levigato “Daruma” nero, una forma in ceramica raku che rimane sempre stabile per il basso baricentro, riporta alla sensibilità giapponese per le bambole simboliche dedicate a Bodhidharma, il monaco fondatore del buddhismo zen. Bergquist di nazionalità svedese, dopo gli studi alla Scuola d’Arte e la frequenza all’Atélier 17 di S.W.Hayter a Parigi, si è laureato in Storia dell’Arte all’Università di Stoccolma. Ha vissuto a lungo in Russia, in Polonia e in Cina.

 

Contact me